Kagami Biraki, prova generale per la cottura del mochi

Prova di cottura del Mochi

Davvero entusiasmante per i ragazzi del Dojo Kenshiro Abbe partecipare ai preparativi del Kagami Biraki 2012, che si svolgerà a Sarnano il prossimo 8 Gennaio!

Quest’anno, per la prima volta, abbiamo voluto rivivere un  momento importante della tradizione nipponica: la preparazione del Mochi (riso pestato), che servirà per dare corso ad un rito, nel giorno della cerimonia del Kagami Biraki.

Stare insieme, sia prima che durante l’evento, vuol significare che simbolicamente  si gettano dietro le spalle le difficoltà incontrate nell’anno passato, per condividere un momento di festa e di buon auspicio per l’anno appena iniziato.

In realtà, martedì 27 dicembre, si è svolta la prova generale, poiché la preparazione vera e propria dovrà avvenire, secondo tradizione, la settimana precedente la giornata della celebrazione del Kagami Biraki. Tradizionalmente la preparazione del mochi con il Mochitsuki (azione di pestare il riso all’interno dell’USU) avviene il giorno 30 o  31 dicembre.

Risolte le difficoltà legate al reperimento dei prodotti necessari (il riso proveniente direttamente dal Giappone, i fagioli Atsuki, le alghe Nori, il Mirin, la salsa di soia) e degli attrezzi indispensabili per la cottura del riso e la sua lavorazione, siamo passati alla fase operativa, per la quale abbiamo avuto la preziosa collaborazione di un amico giapponese, il Signor Hideaki Kawano, che molto gentilmente si è prestato ad aiutarci fornendo le direttive per la realizzazione del mochi.

Ecco le principali fasi di preparazione:

  • Dopo aver tenuto il riso e gli atsuki (fagioli rossi) in acqua dal giorno prima, si passa alla cottura a vapore. Il riso utilizzato, pervenuto  direttamente dal Giappone, è di una qualità speciale e si chiama Mochigome”. Ci è stato gentilmente offerto da un nostro amico,  il M° Katsuhiko Kashiwazaki, 8° Dan, Campione del Mondo (Maastricht 1981), oggi Direttore dell’International Exchange Center della IBU (International Budo University) famosa Università di Katsuura (una piccola cittadina situata nella prefettura di CHIBA). Il M° K. Kashiwazaki, è diventato famoso per essere uno specialista di Sutemi Waza (Tecniche di sacrificio) e Ne Waza (Specialista nella lotta a terra),  nonché per il suo speciale chiamato: “Furiko Tomoe Nage” (Tecnica di sacrificio su di un lato che in qualche modo si rifà come principio di azione al movimento del Pendolo).
  • Il riso viene poi pestato con due mazze di legno, in giapponese “Kine”, all’interno di un  contenitore di pietra, una sorta di mortaio che in giapponese si chiama “USU”. L’azione di schiacciare e di pestare il riso ha rappresentato un momento coinvolgente per i ragazzi, che si sono allegramente alternati nell’esecuzione del compito.
  • Il riso è stato successivamente steso su di un piano in legno e quindi preparato per essere tagliato a piccoli rettangoli. Contemporaneamente, sempre sotto le direttive del nostro esperto Hideaki Kawano, è stata composta una salsa dal  sapore dolce con Mirin e salsa di soia.
  • Con il riso e le salse sono stati preparati dei dolci che tradizionalmente vengono consumati durante il Kagami Biraki.
  • Infine, con grande soddisfazione, abbiamo assaporato il riso e i cibi che erano stati cucinati.

E’ stato bellissimo osservare come tutti i ragazzi si siano prodigati nel partecipare,  seguendo attentamente le indicazioni del signor Hideaki. Il risultato è stato più che positivo e tutti se ne sono congratulati. Ora siamo pronti per celebrare il Kagami Biraki, nel rispetto della autentica tradizione nipponica!

“Personalmente – ha affermato il M° Corrado Crocerimi ha fatto piacere constatare come lo stare insieme e collaborare per realizzare il Mochi abbia rappresentato un momento di condivisione importante per i ragazzi del nostro gruppo e per gli intervenuti. Me ne sono rallegrato ed ancora una volta posso affermare che il judo, al di sopra o al di fuori di ideologie, religioni, razze, colori e costumi, avvicina i popoli con la semplicità e la purezza dei suoi valori universali.”

 

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