Judo Summer Camp 2019 verso il finale

Prosegue a vele spiegate il lavoro dei 150 judoka europei che partecipano al Tre Torri Judo Summer Camp.

Sono stati tre giorni intensi ma pieni di contenuti quelli che fin’ora hanno accompagnato le lezioni dei quattro maestri nello stage di Porto Sant’Elpidio, giunto alla 12a edizione.

Il Maestro Corrado Croceri ha convocato per l’occasione l’8° Dan Hiroshi Katanishi accompagnato dal giovanissimo ma preparatissimo 4° Dan Tatsuto Shima e Yves Cadot, 6° Dan famoso per la sua profonda conoscenza dei contenuti più profondi della disciplina.

Tre allenamenti al giorno per un totale di cinque ore: ogni mattina dalle 7 alle 8 ne waza mentre dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 le lezioni tecniche su differenti argomenti.

Il Maestro Corrado Croceri con l'Assessore allo Sport di Porto Sant'Elpidio Elena Amurri e il Sindaco di Corridonia Paolo Cartechini.
Il Maestro Corrado Croceri con l’Assessore allo Sport di Porto Sant’Elpidio Elena Amurri e il Sindaco di Corridonia Paolo Cartechini.

All’apertura il saluto del Sindaco di Corridonia Paolo Cartechini che insieme all’Assessore allo sport di Porto Sant’Elpidio, Elena Amurri, ha augurato il bentornato a tutti i partecipanti.

Oltre alle istituzioni Croceri ha ricevuto anche una targa omaggio dalla cooperativa sociale Pars per aver partecipato a un progetto per la lotta alla dipendenza dal gioco d’azzardo nei minori, illustrando i benefici della pratica del judo nei più giovani.

Un particolare curioso da notare è la presenza di due ragazzi arrivati addirittura dalla California per prendere parte alle lezioni.

Durante le varie lezioni si sono alternati i maestri presenti offrendo i loro personali e differenti contributi alla diffusione della disciplina e ad una pratica sana e consapevole.

Moltissimi gli argomenti trattati non sintetizzabili a parole di cui comunque sono disponibili i video sulla pagina facebook ufficiale Tre Torri.

A prescindere dai temi tutti e quattro i maestri hanno enfatizzato la necessità di effettuare la pratica in sicurezza limitando al massimo le possibilità di infortunio.

Hiroshi Katanishi, Maestro di Judo 8° Dan e direttore tecnico del Judo Summer Camp.
Hiroshi Katanishi, Maestro di Judo 8° Dan e direttore tecnico del Judo Summer Camp.

“Farsi male è contrario ai principi di miglior impiego dell’energia e mutua prosperità – ha detto Katanishi – il judo non è una lotta di strada e per questo bisogna avere la responsabilità di sé stessi e del proprio partner di studi”.

A tal proposito si è pronunciato anche il Maestro Corrado Croceri con una lezione focalizzata sulla corretta pratica del Randori, l’esercizio principe del judo che permette di progredire attraverso lo studio libero, purtroppo troppo spesso confuso con la competizione. “Il randori deve essere aperto secondo il principio delle mutue concessioni – ha detto Croceri – è importante imparare ad accogliere gli attacchi del compagno e trasformarli in opportunità. Difendersi bloccando e allontanandosi significa non permettere lo studio, significa non rispettare il proprio compagno. Spetta agli insegnanti trasmettere queste conoscenze agli allievi”.

Croceri ha inoltre spinto i partecipanti a fare attenzione alla corretta posizione e all’importanza degli spostamenti, evitando di forzare a tutti i costi le tecniche con la conseguenza di mettere a repentaglio l’incolumità di Uke.

Nella giornata di martedì anche la conferenza di Yves Cadot secondo le modalità del “Mondō” cioè il confronto tra allievi e maestri attraverso domande e risposte.

Mercoledì pomeriggio invece una delegazione di curiosi ha potuto visitare il Dojo Kenshiro Abbe di Corridonia, allestito dal maestro Croceri secondo i parametri estetici del più tradizionale Giappone.

“Un vero museo” hanno detto alcuni dei partecipanti.

Restano ancora due giorni di scoperta del vasto panorama del judo con una seconda conferenza di Yves Cadot questa volta con la forma del “Koji”, ovvero la corso magistrale.

Nel palazzetto dello sport di Porto Sant’Elpidio trasformato in dojo si respira quindi l’atmosfera autentica del judo con gli atleti che piano piano iniziano a conoscersi, diventare amici e compagni di pratica come una grande famiglia in cui tutti spingono nella direzione della crescita individuale e collettiva.

In questo modo nascono legami, collaborazioni e scambi di idee che arricchiscono il judo in ogni sua forma, non soltanto nella parte atletico sportiva che rappresenta solo la punta dell’iceberg del judo.

Al Tre Torri Judo Summer Camp si vive il vero judo, quello ideato e teorizzato dal fondatore Jigoro Kano che attraverso la pratica dell’attacco difesa immaginava di aiutare il progresso della società per il benessere fisico, mentale e morale di tutti i suoi componenti.

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